PERCHÉ NELLA SCUOLA BISOGNA SEMPRE TAGLIARE?

Dimensionamento rete scolastica e organici

La Regione Veneto decide di ridurre gli istituti scolastici da 592 a 550, ben 42 in meno.
“La riduzione degli studenti dovrebbe portare alla fine delle classi pollaio e invece si decide ancora una volta di tagliare le risorse all’Istruzione pubblica”.
La regione Veneto ha avviato la procedura sul ridimensionamento della rete scolastica, che porterà gli Istituti scolastici dagli attuali 592 a 550, 42 in meno. Scelta che viene giustifica con la riduzione del numero degli studenti per il prossimo triennio.
“Sarebbe questa la strada per migliorare la qualità dell’offerta formativa?”
La nostra organizzazione ritiene, proprio sulla base dei numeri, che occorra fare ben altro.
Vanno ridotti gli alunni per classe: dagli attuali 26 con eccedenze fino a 29, ad un massimo di 22 per tutti gli ordini di scuola.
Non va superato il numero di 20 alunni nelle classi in presenza di ragazzi con disabilità.
Va esteso il tempo pieno e prolungato, assumendo tutti i provvedimenti necessari al suo funzionamento.
Bisogna poi aumentare le insufficienti dotazioni di personale ATA per quanto riguarda la gestione delle segreterie e per sorveglianza e pulizia.
Un intervento di questa natura non è possibile con gli attuali vincoli di spesa, che andrebbero allentati soprattutto per le cosiddette aree interne, quelle che rischiano di più disagi, isolamento, spopolamento: garantire la presenza dell’istituzione scolastica nei comuni montani o nelle piccole isole non può essere considerato uno spreco, bensì un investimento a favore delle specifiche comunità locali.
Riteniamo che il non aver mai ascoltato le Organizzazioni sindacali, il personale della scuola coinvolto, le famiglie, gli studenti, i consigli d’Istituto, le amministrazioni locali, e non aver dato le corrette e trasparenti informazioni sul perché la Regione Veneto interpreti nel modo più restrittivo le disposizioni nazionali sulla programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa, sia stato profondamente sbagliato.
Per ragioni di natura economica, che non tengono conto delle compensazioni del numero degli alunni su base regionale, si compie una scelta che non ha nulla a che fare con il miglioramento della scuola, dal quale difficilmente si potrà tornare indietro.
La FLC del Veneto è impegnata a contrastare queste decisioni che danneggeranno pesantemente l’intero sistema scolastico”.
La segreteria
FLC del Veneto
Marta Viotto